



Luogo: Anghiari
Progettisti: Stefano Benatti, Rino Cappelletti, Andrea Iacomoni, Chiara Giraldi
Collaboratori: Lorenzo Bellacci
Cronologia: Concorso di idee 2008
Riconoscendo il ruolo urbano del complesso, il progetto ripensa il sito come occasione per la costruzione di nuovi spazi pubblici, inserendo al piano terra le funzioni aperte al pubblico. Il luogo si configura come estensione dei percorsi del centro, e delle piazze. Il percorso pedonale che attraversa il lotto – collegandolo al centro storico – diviene quindi l’estrapolazione dell’elemento connettivo della città storica trasportato nella nuova dimensione della banca. Si determinano pertanto quattro macro spazi aperti costituiti da: 1. resede della Banca e della Fondazione quale belvedere sulla valle; 2. percorso pubblico trasversale; 3. giardino a monte quale luogo pubblico; 4. Parcheggio. Le funzioni inserite negli edifici rispecchiano quell’approccio al luogo come elemento sia collettivo che privato, determinando un ambiente che interagisce con la città ed è aperto ad essa. – La Villa, sede della Banca. – Il Granaio, sede della Fondazione Gennaioli. – Il nuovo corpo, sala conferenze e infopoint.
Restauro della Villa e del Granaio, finalizzato al duplice obiettivo della conservazione di tutti gli elementi autentici e della ri-significazione di una nuova funzione innovativa. Ristrutturazione urbanistica. Demolizione della casa del custode con Progetto di Metamorfosi che implica la Nuova addizione della sala conferenze. Restauro dei giardini storici e rifunzionalizzazione del resede.
La necessità di unire fisicamente gli edifici della villa e del granaio implica un nuovo corpo come un oggetto scultoreo conformandosi ai movimenti di terra ed ai dislivelli presenti. La sua copertura, come una piattaforma di verde artificiale, completa l’intervento, mantenendo la stessa quota del grande giardino a monte. Due collegamenti tagliano la rigorosità dell’intervento, uno è rappresentato da quello “meccanico” verticale della villa, l’altro è rappresentato dal percorso orizzontale vetrato che unisce la Villa, la sala conferenze e la Fondazione. Gli accessi dei tre edifici si concentrano tutti nel percorso vetrato, che inoltre diventa un punto di osservazione verso il territorio e la città storica, che accentua il carattere del complesso quale nuovo riferimento e accesso al centro storico di Anghiari.
Il rapporto con il luogo è alla base delle scelte fondamentali che determinano non solo il disegno e la configurazione planivolumetrica, ma perfino la scelta delle materie utilizzate: pietra, verde, acciaio spazzolato.
—
Questo è un progetto di Architettura. La progettazione dell’Architettura non è la mera proposizione di setti verticali, pareti, tetti e finestre che abbiano scopo puramente funzionale. Fare Architettura significa tener conto di una grandissima quantità di concetti, formali, funzionali, comunicativi, spaziali, storici. Un progetto architettonico non può prescindere dal contesto in cui si inserisce, così come non può non tener conto di chi lo utilizzerà, sia esso un’abitazione privata o un edificio pubblico . La ricerca di un’Architettura contemporanea che tenga però conto della memoria del passato, senza annullarla ne sfidarla, ma confrontandocisi, è la sfida di oggi,
“Lo scopo dell’Architettura è quello di trasformare il vuoto in spazio.”
El Lissitzky
CONDIVIDI: Like | Tweet | Google+ | LinkedIn
Per Contattarci potete compilare i campi seguenti, venirci a trovare in studio oppure utilizzare email o telefono che trovate nella pagina Contatti