Committente: Privato
Luogo: Montevarchi – Arezzo
Progettisti: Stefano Benatti, Rino Cappelletti
Collaboratori: Giacomo Buffoni, Marzia Rossi, Massimiliano Nardi, Eraldo Buffoni
Dimensioni: Superficie Utile Lorda 2300 mq
Cronologia: Progetto 2006
Il tema sul quale si innesta la progettazione del nuovo edificio è quella tipica dell’isolato urbano delimitato da strade con all’interno una grande corte aperta al pubblico.
La scelta di fondo nell’impostare lo schema funzionale dell’intero organismo architettonico è stata quella di avere verso l’esterno una delimitazione molto pronunciata, quasi a creare una difesa, una corazza, che fosse difficilmente penetrabile anche visivamente, se non nei varchi predisposti; per inverso all’interno avere un cortile, sul quale tutti gli appartamenti si riversano, più leggero, più intimo e vivibile, in cui si possano trovare spazi di relazione, adeguati al contesto dell’isolato ed in grado di garantire però il giusto grado di privacy.
L’edificio si pone sulle vie perimetrali come una cortina continua di setti lapidei, che vanno a costituire l’elemento di filtro tra la viabilità e l’alloggio; questa cortina lapidea connota l’edifico anche nella sua cifra stilistica, i setti a tutt’altezza diventano motivi di decorazione del fronte in un gioco compositivi di pieni e vuoti, in grado di togliere serialità alla facciata ma anche di mantenere una continuità linguistica in grado di unificare un intervento di ricucitura e di ricomposizione urbana. Esternamente l’edificio si caratterizza attraverso il suo rivestimento lapideo alternato ad aperture variabili che delimitano le logge presenti in tutti gli alloggi; esso si pone come un grande monolite traforato, scalfito ed eroso, in modo da coprire la mole dell’isolato con continuità, proseguendo il fronte su via Gramsci, senza però chiudersi al suo interno.
Appoggiate sopra il grande basamento in pietra, che costituisce la ridefinizione planimetrica dell’isolato, si appoggiano, come elementi a sé stanti, delle grandi scatole che contengono al loro interno gli ambienti di sottotetto non abitabili, disposti in maniera alternata sia sul fronte sia a livello planimetrico, in grado di costituirsi come elementi di eccezione e di valorizzazione rispetto al paramento lapideo basamentale; grandi scatole metalliche, che come grandi contenitori, vogliono evocare nella loro forma e matericità l’antica destinazione d’uso del sito, luogo di opifici, di laboratori, di produzione.